alba pratalia è un’associazione di promozione sociale, iscritta nel Registro unico nazionale del terzo settore (Runts). L’associazione, che ha per obiettivo la tutela e la valorizzazione dell’ambiente e dei beni culturali, «dedica un’attenzione particolare alla cura e alla salvaguardia del paesaggio e al recupero e alla divulgazione di aspetti trascurati del patrimonio storico, letterario, artistico ed etnografico, nella convinzione che solo dalla conoscenza di quell’armonia tra ambiente e lavoro dell’uomo che ha costruito nei secoli le città e le campagne italiane può nascere un autentico spirito di rispetto e di amore per la natura» (art. 2 dello Statuto). Fondata nel gennaio 2005, l’associazione si propone principalmente, attraverso l’opera volontaria e senza fine di lucro dei suoi aderenti, di curare l’edizione in proprio di ricerche, memorie e scritti vari, anche di carattere storico, artistico e letterario, riservando particolare attenzione ai temi del paesaggio e dei beni culturali. Intende inoltre organizzare incontri pubblici e attività di interesse sociale, promuovere progetti di diffusione della lettura ed elaborare itinerari naturalistici e ambientali per una frequentazione consapevole del territorio.
IL NOME
alba pratalia prende nome dall’indovinello che intorno all’anno 800 dopo Cristo un anonimo copista scrisse, forse per provare il suo inchiostro, o forse in un momento di libertà giocosa, sopra un codice della Biblioteca Capitolare di Verona: «Se pareba boves, alba pratalia araba, albo versorio teneba, negro semen seminaba». L’indovinello, allusione alla penna che «semina» l’inchiostro sulle pagine, è la testimonianza di una lingua che non è più il latino e non è ancora l’italiano. Ma in un certo senso è anche il primo documento della letteratura italiana, che comincia così con una metafora della scrittura. «Metafora doppiamente assurda per voi, oggi: voi che non scrivete più a mano, e se guardate fuori dalla finestra tutto vedete fuorché buoi e arature» (Giampaolo Dossena).
L’immagine degli «alba pratalia» ha trovato nuova vita nei versi di un poeta del nostro tempo, Andrea Zanzotto, che più volte nomina «gli innevati prati arativi, che simboleggiano il foglio bianco, secondo l’antichissimo indovinello veronese», facendone uno degli emblemi del paesaggio aperto e luminoso del Veneto prealpino: «Mi te spetèe qua sù, ‘ndove che ancora / coi só lustrin i suspira i alba pratalia…».
VUOI AIUTARCI?
alba pratalia è aperta alla collaborazione volontaria e gratuita di chi ne condivide lo spirito e le finalità; l’ammissione è decisa dall’assemblea dei soci, su domanda scritta del richiedente. Esiste anche l’opportunità di contribuire alle nostre iniziative attraverso un sostegno di tipo economico: l’associazione può infatti ricevere donazioni in denaro o in natura, deducibili dal reddito come previsto dall’art. 14 della legge n. 80 del 2005.
Nel rispetto delle normative, l’associazione esercita inoltre un’attività marginale e occasionale di vendita dei libri prodotti grazie al lavoro dei volontari e ceduti prevalentemente ai soci: potete acquistarli durante le manifestazioni da noi organizzate, oppure contattarci per lettera o e-mail agli indirizzi indicati in questo sito. I contributi in denaro vanno versati sul conto corrente presso il Banco BPM, agenzia di Montorio Veronese (codice IBAN: IT76 M 05034 11727 000000003519), intestato a:
associazione alba pratalia
via Laghetto Squarà 14/a
37141 Verona
codice fiscale 93170690239